Il vero intelletto, quello “umano”, vero e libero: merce rara o quantomeno invisibile nel gran “bazar” della politica occidentale.
Impera la logica delle bottegucce, delle consorterie, delle fazioni, delle “tifoserie”, delle lobbies, del denaro, dei “trenta denari”.
Trenta denari era la paga “agricola” per trenta giornate lavorative pesanti (almeno 10 ore) ai tempi evangelici: fate voi il conto a quante (poche invero) migliaia di Euro corrispondono oggi.
Perché li richiamiamo? Allora fu il prezzo di una vita ignominiosamente soppressa; oggi ci sembra il prezzo di una vita barbaramente soppressa o spietatamente oppressa: più morti, più oppressi sembra si traducano in più denaro insanguinato in cassa, con l’indice di trenta denari “pro capite”.
Vorremmo tanto sbagliarci ma i fatti sono impietosi indici di crudeli verità. Non troviamo spiegazioni etiche ed intellettive che giustifichino le fasi alterne caratterizzate da un lato la fredda e precipitosa determinazione di O.N.U., N.A.T.O., U.E. ed in particolare dei signori Obama (prima di lui qualche Bush), Cameron, Sarkozy prima ed Hollande poi (la Merckel tende a defilarsi) per attuare fulmineamente invasioni e distruzioni schiavizzanti e dall’altro l’esasperante ed inerte attendismo dei sopra citati quando è urgente fermare i disastri dilaganti.
Certo sembra che i comportamenti di Hollande e Merckel si stiano un poco affrancando dagli orientamenti in lingua inglese, imposti da persone note e non note di pari lingua. Addirittura Hollande si è affiancato a Sisi (Egitto) nel reclamare l’intervento dell’O.N.U. , in relazione al nord Africa (e medio oriente).
Ma O.N.U. e Obama continuano a tergiversare ed il resto della lingua inglese tace. Dal loro egoistico e ristretto punto di vista hanno ragione: Obama e O.N.U. risiedono oltre oceano , lontani dai pericoli immediati; Londra è oltre La manica e quindi non ha alcunché da spartire con Parigi e Copenaghen; e poi l’O.N.U. deve occuparsi in via prioritaria dello Yemen!
Solo questo? La storia ci tramanda qualcosa di “istruttivo”. Quando gli Ottomani dilagavano nei Balcani, mentre dalla Sicilia al nord Europa (Polonia in primis) i popoli correvano in difesa dell’occidente in genere e di Vienna in particolare, il “cattolicissimo” Luigi XIV “amoreggiava” con loro: per amore di potere, di conquiste territoriali, di denaro.
La storia si ripete e sempre tragicamente. Sessanta milioni di morti è costata al genere umano la cancellazione di Hitler e del nazismo con la guerra “bandita” dopo l’invasione della Polonia. Fossero intervenuti prima i buoni del Regno Unito, Francia e U.S.A.! Fossero intervenuti quando iniziò lo sterminio dei banchieri (in prevalenza “semitici”) e degli “Ebrei”, quante vite si sarebbero salvate! Temiamo che quella fase iniziale abbia reso più potenti e più ricchi i “taciturni e schivi” loro cugini di oltre “tutto”. L’attendismo, l’inerzia portano troppi lutti ai più e marci guadagni ai meno!
I fatti parlano: morti nel Mediterraneo, in Africa e Asia. E loro si titillano con la retorica e con assurde questioni territoriali, avallando crimini remunerativi ed osteggiando legittime aspirazioni “improduttive” per loro e i loro fratelli signori del denaro.
Abbiamo riservato la chiusura ai politici d’Italia e di Sicilia.
Hanno detto prima di noi: “E’ preferibile una pessima legge liberamente votata da un parlamento liberamente eletto dal popolo (non nominato dai partiti) che un’ottima legge imposta da una sola persona”. Stiamo vivendo l’epoca delle contestabili imposizioni di una sola persona (impostaci misteriosamente da strani poteri), circondato da (prima) ignoti personaggi di sua (e solo sua se escludiamo gli eventuali “pupari”, ove esistenti) fiducia ed assecondato (tanto per dire) da un parlamento di nominati non eletti.
L’esercizio del libero intelletto condurrebbe alle dimissioni.
In Sicilia poi la situazione è più tragica. La “mala gestio” ha oltrepassato la soglia del disastro economico: siamo alle morti.
Promesse disattese (o forse addirittura rinnegate), sfascio economico, distruzione amministrativa, disinvolto uso (o si deve dire abuso) dei rapporti fiduciari, accuse e diffamazioni continue con sospetto di calunnia, cerchi magici, privilegi apicali, occupanti di “stanze” non legittimati e quant’altro: tutto abbiamo provato. Ma loro gli 89 non hanno ascoltato il loro intellettoe sono rimasti ancorati alle poltrone. Da oltre un anno si doveva chiudere questa infelice esperienza di governo: hanno preferito restare. Dov’è il popolo sovrano? Sotto i piedi di Roma, Washington, Bruxelles e la U.E. tutta.
Ed ecco un paio di fresche novità.
La prima sembra indicare che al clan dei “frenatori” di “oltre” gli orizzonti si è aggiunto quel tale “segretario fiorentino” (nulla a che vedere con Machiavelli), smentendo il suo Gentiloni. Ci sorge un dubbio: forse condivide “correnti” parentele con “los gringos” e/o con gli anglo-sassoni in genere? Per noi è fonte di grosse preoccupazione: perfettamente allineato con chi i problemi li ha creati, con chi ha rifiutato l’aiuto di Russia ed Iran per fermare le tragedie “volute” da quei guerrafondai, sempre impegnati a cercare e/o creare nuovi teatri di guerra (leggasi anche Ucraina).
La seconda non è meno grave. Sembra che alcuni investigatori pubblici ufficiali possiedono riscontri sufficienti per individuare nel Lussemburgo il “refugium peccatorum” di qualche grosso evasore fiscale italiano. Sarà vero? Non abbiamo motivo di dubitare delle oneste dichiarazioni degli investigatori; d’altra parte anche le leggende metropolitane insinuavano qualche sospetto in tal senso. E magari sono le “evasioni” amiche a fare sì che il Granducato vanti un “pil” pro capite nel 2012 circa doppio della laboriosa Germania, cioè pari a US-dollari/anno 77.958 secondo solo al Qatar con i suoi 100.889 US-dollari/anno. .
Alla faccia della fratellanza europea; alla faccia della fratellanza universale: questi sono i frutti conseguenti alla mancanza o non uso del libero intelletto per il bene comune e all’uso distorto delle capacità logico-cognitive al servizio dello “sterco” del diavolo (il denaro secondo una dimenticata espressione religiosa).